martedì 23 dicembre 2008

Natale 1959….forse…!!






















….è dico forse, per il semplice fatto che la memoria con gli anni si restringe, si nuvola, si riaccomoda.....!!!!! 
Mia nonna materna, era solito incominciare il Natale già da Settembre. Allevava un galletto molto peperino, lo ingozzava con frumento, crusca e resti di verdure varie.
Mia nonna era una economa per fabbisogno, non comprava mai niente, tutto lo faceva in casa: pane, pasta, biscotti, conserve, frutta sciroppata, sottoaceti ecc... Il marito, contadino per necessità, coltivava:grano, fave, mandorle, olive, frutti, ortaggi di vario tipo. 
Il galletto cresceva in bellezza…… fino al momento giusto per subire il dovuto cambio ormonale. Mia nonna era una esperta, dopo averle spiumato per benino la pancia, gli praticava un   taglietto nel ventre, introduceva le sue lunghe dita, tirandogli fuori la sua virilità, con maestria gli spolverava un pizzico di cenere, è lo rifiniva ricucendolo con ago e filo, in parole povere aveva creato un gallo gay.....un  cappone. 
La mattina di Natale il cappone sobbolliva tra un miscuglio di sedano , cipolle e aromi, odori meravigliosi che irrompevano per tutta la strada.
A pranzo su di un tavolo immenso, sfoggiava la sua tovaglia da tavola preferita, tutta in cotone ricamata a mano, ereditata da sua madre che a sua volta la ereditò dalla sua….. 
Il cappone in bella vista sistemato con le cosce in aria, al centro tavola, era un opera d’arte, sistemato su di una”spirlonga” di porcellana bianca, con tutto attorno verdure e patate lesse. Tutti aspettavamo con ansia, era un momento magico quasi religioso, per pochi attimi un silenzio roteava attorno quel tavolo; mia nonna si arrotolava le maniche, tirava fuori un lungo coltello con manico in corno che gli aveva portato un parente dall’America, procedeva cosi al taglio del petto, fette finissime accompagnate da un pezzetto di ripieno, elaborato con le interiora, budella, fegatini ,pane grattuggiato, formaggio, prezzemolo,aglio, uova, pane grattugiato e un soffritto che ancor oggi mi punge le narici…….è come cavolo si fa a scordarselo……!!!!!!!
Il dolce: una cassatina di pan di spagna ripiena con crema pasticcera e ricoperta da una spessa glassa di zucchero …!!!!!!
Tutto era allegria tutto era semplicità, a volte si cantava, canzoncine semplici e allegre, mio nonno paterno era solito interpretare sempre una stessa canzoncina, io sulle sue ginocchia ridevo, mentre arrotolava il suo trinciato forte e assaporava il suo bel bicchierotto di vino, cantava a voce squilla; “ ….AFFACCIA BEDDA E PISCIAMI INTRA UN UOCCHIU QUANTU TI VIU LU PIRRIPIPACCHIU………!!!!!!”
…e io ridevo, e tutti ridevano, lui fumava, è cantava , fumava e cantava……….
Il Natale ieri, oggi, domani, sempre sarà pace, allegria e familiarità.

….feliz navidad a todos….!!!!!

Nessun commento: