venerdì 10 ottobre 2008

Solo opinioni.


***Menendez (figlio) ad una presentazione di sigari mi racconto` alcuni aspetti di questi processi, cosi` come li aveva vissuti quando era ancora un ragazzo. Uno per esempio era che i maestri ligadores, seguivano il tabacco sin dalla produzione nelle fincas, anzi, in certi periodi dell`anno passavano molto del loro tempo nelle piantagioni e nei luoghi di fermentazione e stagionatura. Le piantagioni non erano necessariamente di proprieta`della famiglia, anzi c`erano famiglie che si dedicavano principalmente alla coltivazione del tabacco ed i maestri ligadores partecipavano alle discussioni (o trattative) sulle quantita` che si sarebbero dovute raccogliere e come sarebbero state trattate. Alcuni di loro avevano un ruolo importante anche nella selezione del tipo di tabacco ancora prima che questo venisse piantato. E anche quando questo non avveniva, comunque le consegne venivano pianificate con molto anticipo dai produttori con i coltivatori (che facessero parte o meno della stessa famiglia). Quando il tabacco infine veniva consegnato, non rappresentava per i legadores ne una sorpresa ne un qualcosa con cui dovevano convivere, ma piuttosto il risultato di un processo a cui patecipavano in prima persona. Questo per quanto rigarda quindi i ligadores.
In riferimento invece alla domanda iniziale (pianificazione di un nuovo sigaro), sebbene non lo discutemmo in maniera specifica, voglio pensare che non avveniesse nulla di differente: pianificazione di raccolti e stagionatura di tabacchi provenienti da coltivazioni ben identificate a priori.
Ora, la mia domanda e`: siccome quanto sopra avviene ancora presso la maggiorparte dei produttori fuori Cuba, perche` non dovrebbe avvenire nella patria di queste tradizioni? Inoltre, se questo davvero non avvenisse piu` (a Cuba) come potrebbero avere tutti i vari sigari delle caratteristiche cosi` uniche e distinte tra loro? Sebbene sia uno dei forti assertori della non costanza del sigaro cubano (e me ne dolgo!), sono al 100% convinto che questa vada fatta risalire a problemi di sovrapproduzione, di scarso addestramento dei torcedores, di approssimazione nell`esecuzione dei vari passi del processo, dalla coltivazione all`imballo e conservazione. Insomma ad un deterioramento della qualita` di una o piu` fasi del processo ma non ad un radicale cambiamento dello stesso. Se cosi` fosse, sono sicuro che invece di parlare di Partagas o Sancho Panza, ci troveremmo oggi a discute solo di toscano, Padron, o ... Acid.

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