Ecco come avviene la lavorazione del sigaro toscano.
.........le dita della sigaraia si bagnano nella ciotola contenente colla di mais e stendono il collante sulla tavoletta di legno. In tal modo, la metà di una foglia di Kentucky, stesa e posizionata sul ripiano inumidito, resta ben aderente.
Con l'estremità del coltello la ragazza delinea la sagoma della fascia del sigaro (scarpetta). È fondamentale che le nervature della foglia siano parallele al verso di arrotolamento per evitare che creino resistenza e che la fascia si apra durante l'essiccazione del sigaro.
Le sigaraie prelevano i pezzi (filamenti) di tabacco fermentato dalle sacchine, li soppesano per verificare che il quantitativo sia giusto, li pettinano e li dispongono in modo da creare un sigaro dalla giusta forma e consistenza.
Dopo aver formato il mazzetto (pupa), la sigaraia, tenendolo serrato, lo dispone sulla scarpetta già sagomata, solleva la punta del lembo inferiore della fascia ed inizia ad avvolgere, diagonalmente e verso l'alto, la foglia che va a contenere i filamenti. È fondamentale non adoperare eccessiva forza nella chiusura onde evitare che ne risulti un sigaro troppo stretto o troppo pieno che non garantirebbe una tirata ottimale.
Le estremità del fuso, irregolari e asimmetriche, vengono poste su una taglierina a manico per il taglio.
La forma finale è così definita!
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