
L'origine di Naro si confonde con le nebbie del mito e della leggenda, dai giganti al mitico Minosse, dal Re Cocalo al sommo Dedalo per arrivare all'alba della verità storica dal nobile Ducezio al potente Falaride, da Scipione agli Arabi, e così emerge a scolpire il proprio nome in moltissime vicende della storia dell'Isola.
La sua fondazione nella struttura originaria risale forse all'età araba poichè d'etimologia araba è il suo nome NAHAR = FUOCO.
Fu città rigogliosa e potente durante la Signoria dei Chiaramonte ed all'epoca del Re Martino il Giovane divenne Città Demaniale e conobbe periodi di grande splendore.
Ora Naro è una graziosa cittadina in espansione nella quale spiccano i vecchi organismi medioevali, le chiese, i palazzi e i diruti conventi in caldo tufo giallino.
E' un centro storico minore ma di antica e splendida civiltà con numerose ed in parte quasi sconosciute oper d'arte, talvolta egregie o singolari.
Sotto l'abitato si estende la Valle del Paradiso rigogliosa di mandorli, ove nacque nel 1938 La Sagra del Mandorlo in fiore.
La ricchezza e l'importanza del pregevole patrimonio artistico, storico e monumentale, la salubrità del clima, la bellezza del paesaggio costituiscono inoltre i motivi peculiari del richiamo turistico di cui già si vedono i primi fruttuosi sviluppi.
Naro, la "FULGENTISSIMA" di Federico II Imperatore, ed il suo vasto territorio sono profondamente inseriti nella storia della Sicilia, culla di antichissime e multiformi civiltà.
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