giovedì 26 giugno 2008

Da: un amico virtuale.


TERRA.

A fine giornata, mi siedo sempre sul bordo della strada che costeggia questo campo.
Il sole è calato e posso alzare lo sguardo al cielo senza paura di bruciarmi gli occhi.
Spingo dietro il capo e mi appoggio alle braccia.
Durante il lavoro i miei movimenti sono rapidi, ma ora traggo piacere dalla lentezza.
La mia carne riacquista forza.
Chiudo gli occhi. Provo a sentire il suono del mio respiro. Si confonde col rumore delle foglie mosse dal vento.
Riempio i polmoni d’aria, lentamente, fino a sentire il petto fare male.
Gli odori. Gli stessi di quand’ero bambino. Dio mio quanti anni sono passati.
Non ricordo la prima volta che mio padre mi portò con lui.
Al suo fianco ho imparato a restare tutto il giorno chino al lavoro senza sentire dolore. Ho imparato i segreti di queste piante, ho conosciuto lo spirito di questa terra.
Sembra quasi che io sia nato qui, in questo campo.
Quel giorno le grida di mia madre si levarono alte, nel cielo. Anche Dio, che sembra non abbia ancora scoperto questa terra, quel giorno deve avere, anche se per istinto, mosso leggermente il capo in questa direzione. Per un istante, non di più.
Un suono diverso dal solito rumore di foglie proveniva da questo luogo. Ma era solo un rumore che proveniva da troppo lontano.
Io sono cresciuto calpestando questa terra, a piedi nudi. Sempre a contatto con questa terra fino a divenire tutt’uno con essa.
Se restassi immobile sembrerei farne parte. Il sole mi ha donato il suo stesso colore, il lavoro il suo stesso odore.
Il colore e l’odore della mia terra.
Anche queste foglie nascono da questa terra, ma non hanno il nostro colore. Per questo motivo verranno strappate via. Ci vorrà cura, amore ed diventeranno scure come questa pelle.
Non ho mai lasciato questa terra e non voglio lasciarla, ho paura. Voglio morire qui dove sono nato.
Che senso avrebbe il posare i miei piedi su una terra di un altro colore? Non la riconoscerei come mia madre, e lei non mi riconoscerebbe come suo figlio.
Dovrei cambiare il colore della mia pelle, ma ci vorrebbe una vita per questo, ed io un’altra vita non ce l’ho.


p.s.

.....è doveroso per me saziarmi di sincerità, pura e spontanea, schietta e audace…..Abby (cosi lo conosco) è l' autore di questo brano…..la sua lettura mi ha fatto emozionare….saranno gli anni……stò fumando un "siglo II" !!!!!!!!!


J.

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